Pnrr, stanziati 50 milioni di euro per personale aggiuntivo e nuove opportunità per i docenti precari

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“Misure ad ampio raggio per sostenere la scuola, aiutare le famiglie e migliorare le procedure” queste le parole del Ministro Valditara, riferendosi al decreto Pa bis, attualmente in esame alla Camera, introduce importanti novità nel mondo dell’istruzione.

Durante l’esame delle commissioni riunite I e XII di Montecitorio, sono stati approvati alcuni emendamenti che meritano particolare attenzione. Innanzitutto, viene introdotta una scorciatoia nei percorsi abilitanti per i precari che hanno già accumulato tre anni di servizio nelle scuole paritarie. In questo caso, sarà possibile ottenere il riconoscimento di 30 crediti anziché i consueti 60, una misura già esistente per i precari delle scuole statali.

Inoltre, viene destinata una somma aggiuntiva di 50 milioni alle scuole per permettere loro di reperire personale aggiuntivo, il quale sarà impiegato nell’attuazione dei progetti previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr).
Il ministro Giuseppe Valditara ha espresso, quindi, soddisfazione riguardo a queste misure, sottolineando che esse hanno lo scopo di potenziare il sistema scolastico. Infatti, esse offrono un sostegno concreto all’attuazione del Pnrr e rappresentano una risposta diretta alle esigenze dei docenti precari sia delle scuole statali che di quelle paritarie. Inoltre, le nuove normative semplificano le procedure di accesso ai servizi scolastici e migliorano la gestione degli aiuti. Tutto ciò dimostra una grande attenzione verso i lavoratori del settore dell’istruzione e verso le famiglie coinvolte nel processo educativo.

Sconto sui nuovi percorsi abilitanti (30 crediti anziché 60) varrà anche per i precari delle paritarie

L’intervento dell’intera maggioranza con un emendamento ha interessato i percorsi di abilitazione del personale precario della scuola, sia statale che paritaria, con l’obiettivo di valorizzare l’esperienza professionale già svolta nel sistema nazionale d’istruzione ai fini dell’accesso ai percorsi di abilitazione da 30 crediti formativi universitari (Cfu).

Affinché i docenti possano partecipare a tali percorsi, sarà necessario aver prestato servizio per almeno tre anni, anche non continuativi, negli ultimi cinque anni, di cui almeno uno di servizio nella specifica classe di concorso per la quale si sceglie di abilitarsi.

Poiché il pieno regime dei percorsi abilitanti richiederà del tempo e non sarà immediatamente in grado di soddisfare la domanda di abilitazioni da parte di tutti gli interessati, è previsto un periodo di tre anni in cui, nei casi in cui non sia possibile l’iscrizione ai percorsi abilitanti a causa di un’offerta formativa insufficiente, si potrà prescindere dal possesso dell’abilitazione per i docenti che abbiano almeno tre anni di servizio negli ultimi dieci.

In sintesi, l’emendamento intende facilitare l’accesso dei docenti precari alle abilitazioni, considerando positivamente l’esperienza lavorativa pregressa, mentre durante i primi tre anni di attuazione dei nuovi percorsi, per coloro che non avranno la possibilità di iscriversi, si concederà una deroga al possesso dell’abilitazione per i docenti con almeno tre anni di servizio nei dieci anni precedenti. Questa misura mira a garantire una maggiore flessibilità e adattabilità al sistema di abilitazione, specialmente nel contesto di una fase di transizione verso nuovi percorsi formativi.

Implementazione di una piattaforma unica

Con l’implementazione di un’ulteriore misura, famiglie e studenti avranno accesso a una Piattaforma unica che fungerà da canale di accesso a tutti i servizi forniti dal Ministero dell’Istruzione e del Merito.
Questa piattaforma sarà dedicata a fornire informazioni riguardo all’orientamento scolastico, all’offerta formativa disponibile, all’arricchimento dell’esperienza scolastica e alla possibilità di fruire di prestazioni a sostegno del diritto allo studio.

Inoltre, al fine di agevolare l’assegnazione di contributi economici agli studenti e alle famiglie, il Ministero dell’Istruzione e del Merito potrà acquisire dall’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (INPS) i dati relativi all’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE). Questa acquisizione consentirà di semplificare l’individuazione dei
beneficiari e l’erogazione degli aiuti finanziari, come ad esempio borse di studio o contributi per viaggi di istruzione.

L’obiettivo di questa misura è quello di rendere più efficiente e accessibile l’assistenza economica agli studenti e alle famiglie che ne hanno bisogno, sfruttando i dati già disponibili tramite l’ISEE per semplificare le procedure di richiesta e di erogazione degli aiuti. La Piattaforma unica rappresenta quindi un importante passo avanti nella digitalizzazione e nell’ottimizzazione dei servizi offerti dal Ministero dell’Istruzione e del Merito, migliorando l’esperienza degli utenti e facilitando l’accesso alle risorse e agli strumenti necessari per il percorso di studi.

Poiché il pieno regime dei percorsi abilitanti richiederà del tempo e non sarà
immediatamente in grado di soddisfare la domanda di abilitazioni da parte di tutti gli
interessati, è previsto un periodo di tre anni in cui, nei casi in cui non sia possibile

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