Quando si apre un nuovo anno scolastico, è consuetudine dare uno sguardo al quadro generale delle politiche educative e delle eventuali novità normative che riguardano la scuola.
A livello internazionale il documento che in questo momento sembra esercitare l ‘influsso più rilevante è l’Agenda 2030 per lo Sviluppo sostenibile, non solo per l’obiettivo n. 4 che mira a “ fornire un’educazione di qualità, equa e inclusiva, e opportunità di apprendimento pe tutti”, ma soprattutto per le finalità complessive riguardanti la promozione di “uno sviluppo che soddisfi i bisogni del presente senza compromettere la capacità delle future generazioni di soddisfare i propri bisogni”.
C’ è poi laNuova Raccomandazione (2018) del Consiglio dell’Unione Europea sulle competenze chiave per l’apprendimento permanente. Fino a questo momento non ha prodotto effetti formali sui documenti ispirati alla precedente Raccomandazione 2006, ossia le Indicazioni nazionali per il curriculo e il modello nazionale di certificazione delle competenze.
Un macroprocesso in atto riguarda il percorso di autovalutazione –miglioramento –rendicondazione sociale introdotto dal DPR 80/2013 e previsto con durata di norma triennale. Il primo ciclo di tale processo, iniziato nell’anno scolastico 2014/2015, è stato però esteso su un arco di cinque anni per gli opportuni allineamenti con la tempistica del PTOF introdotta dalla legge 107/2015, e si sta ora avviando verso la conclusione. Secondo una nota ministeriale dello scorso Maggio, infatti, nei primi mesi del nuovo anno scolastico le scuole dovranno predisporre la rendicondazione sociale (RS) per dare conto dei risultati raggiunti mediante il Piano di miglioramento definito a seguito dell’Autovalutazione, e al contempo procedere ad armonizzare in modo coerente i vari documenti di analisi e progettazione(RAV-PDM- PTOF).
L’allineamento tra i tre documenti dovrebbe procedere senza sbalzi per tutto il triennio, con la necessità di aggiornamento e regolazione all’inizio di ciascun anno scolastico.
Un altro punto focale è l’efficacia didattica, ossiadell’individuazione delle strategie metodologiche e delle pratiche didattiche più adeguate a favorire il miglioramento degli esiti degli alunni.
Gran parte degli apprendimenti avviene in modo spontaneo, al di fuori di programmi formali e/o intenzionali. Tuttavia, i più significativi cambiamenti nella struttura cognitiva di intere popolazioni sono stati conseguiti attraverso specifiche istituzioni quali scuole ed università, create per favorire, in modo sistematico, le acquisizioni ritenute socialmente utili per mettere in condizione gli allievi di avvalersi degli strumenti per l’accesso al sapere, e non solo.
Per consentire tali apprendimenti sono utilizzati, da sempre, metodi e strategie didattiche che gli insegnanti hanno il compito di individuare e scegliere tra le più efficaci, efficienti e interessanti in base agli obiettivi prefissati, ai differenti contesti d’apprendimento e gruppi di allievi. La lezione è una delle tecniche più antiche e, se pianificata e gestita secondo i criteri che la ricerca ha ampiamento validato, è quella che dà migliori risultati sul piano delle acquisizioni di conoscenze.