LibriAmo Rubrica a cura di Enzo Longobardi
“Le Cinque Ferite e Come Guarirle” di Lise Bourbeau

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Rubrica a cura di Enzo Longobardi
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Le Cinque Ferite e Come Guarirle
Autore Lise Bourbeau
Edizioni Amrita 2002
Perché le persone non vivono serenamente? La mancanza di gioia di vivere o addirittura la  rassegnazione potrebbero essere legate a una o più ferite.
30 anni fa, la ricercatrice canadese Lise Bourbeau, nel suo bestseller, con 300.000 copie vendute, Le Cinque Ferite e Come Guarirle  isolò le ferite che ci impediscono di essere ciò che siamo davvero. Lise Bourbeau fa risalire le ferite che dobbiamo affrontare in questa vita alle vite precedenti. Per guarire dobbiamo cercare di eliminare i filtri e di abbattere le barriere che ci separano da esse. Ma quali sono le cinque ferite?
– Rifiuto
– Abbandono
– Umiliazione
– Tradimento
– Ingiustizia

Rifiuto

La ferita emotiva del rifiuto è una delle più profonde. Non porta tanto al rifiuto degli altri, quanto alla non accettazione di se stessi e alla svalutazione delle proprie capacità. Non amare se stessi, però, conduce a non riuscire ad amare gli altri e la situazione in questo modo diventa ancora più tragica. Le persone con la ferita del rifiuto vorrebbero vivere sempre nascoste e sentirsi quasi invisibili. Fuggono dalle sfide. Di solito sono degli intellettuali che scelgono la solitudine e che faticano a gestire le emozioni lasciandosi sopraffare da esse. Sono delle persone introspettive, dotate di una spiccata capacità di osservazione e di grande intuito.

Abbandono

Le persone che portano dentro di sé la ferita dell’abbandono difficilmente riescono a trascorrere del tempo da sole nella vita. Soffrono molto la solitudine e sono sempre alla ricerca di qualcuno che possa fare loro compagnia. Si trovano in una situazione di forte carenza d’affetto di cui a volte non riescono a dare spiegazione né a se stessi né agli altri. Tendono a preoccuparsi molto e con largo anticipo se sanno che dovranno affrontare un evento problematico. Desiderano impegnarsi per un obiettivo comune e spesso amano fare parte di gruppi e associazioni che rispecchino i loro ideali.

Umiliazione

Chi ha dentro di sé la ferita dell’umiliazione di solito tende ad impegnarsi al massimo nei propri progetti e a dare tutto se stesso nel lavoro di gruppo. La preferenza di queste persone è per i lavori pratici e artigianali, in cui possano esprimere le proprie capacità dando vita a qualcosa di concreto e di visibile che possa attrarre l’attenzione degli altri. Nello stesso tempo la ferita dell’umiliazione può portare a provare vergogna e senso di inferiorità. Può essere presente la tendenza a soddisfare prima di tutto le esigenze degli altri invece di dare la precedenza alle proprie necessità. Empatia e ipersensibilità sono tra le caratteristiche principali delle persone con la ferita dell’umiliazione.

Tradimento

La ferita emotiva del tradimento è legata alla fiducia che ad un certo punto è venuta a mancare. Ad esempio si potrebbe essere vittime di una promessa non mantenuta o di un’aspettativa non raggiunta. Chi ha dentro di sé la ferita del tradimento pretende molto sia da se stesso che dagli altri e non ama mostrare segni di debolezza. Le ricche aspettative per il futuro a volte possono diventare un ostacolo perché impediscono di vivere al meglio il presente. Le persone con questa ferita spesso cercano di tenere sotto controllo gli eventi e chi le circonda.

Ingiustizia

Le persone che hanno subito un’ingiustizia e che ne sono state ferite profondamente vivono troppo concentrate sul proprio dovere e tendono a privarsi di ogni piacere perché credono di non meritare qualcosa di bello nella vita e perché sono convinte che portando sempre a termine al meglio i propri compiti otterranno la perfezione e una sorta di riscatto. A volte le ferite emotive si manifestano nella struttura fisica delle persone. La ferita dell’ingiustizia porta ad avere un portamento rigido, eretto e fiero. Le persone ferite dall’ingiustizia tendono essere molto precise e ordinate.

Affiancate alle ferite dell’anima c’è il concetto di Maschera, concetto psicologico secondo cui la mente dell’essere umano crea una maschera per difendersi dai traumi subiti. Si attivano dunque dei comportamenti di cui spesso neanche ci rendiamo conto, e che ci permettono di sopravvivere nella nostra vita quotidiana, senza soffrire costantemente dei torti subiti. E’ come una reazione di sopravvivenza. Le maschere corrispondenti a ciascuna delle Cinque Ferite, secondo l’autrice sono:

  1. MASCHERA DEL RIFIUTO: IL FUGGITIVO
  2. MASCHERA DELL’ABBANDONO: IL DIPENDENTE
  3. MASCHERA DELL’UMILIAZIONE: IL MASOCHISTA
  4. MASCHERA DEL TRADIMENTO: IL CONTROLLORE
  5. MASCHERA DELL’INGIUSTIZIA: IL RIGIDO

Fintantoché una situazione viene vissuta nella non-accettazione, nel senso di colpa, nel giudizio, nella paura, l’essere umano continuerà ad attrarre circostanze e persone che gli faranno rivivere quella stessa esperienza. E’ il cammino che la nostra anima ha scelto per potersi evolvere, per risolvere conflitti che si porta dietro da altre incarnazioni e questa vita rappresenta il modo migliore per porre fine a corsi e ricorsi di situazioni e poter finalmente proseguire sulla sua strada.

CHI E’ LISE BOURBEAU
Lise Bourbeau, vive e risiede in Canada. Dopo aver constatato quante poche persone si dichiarino felici, ha cominciato a indagare sulle cause di questa infelicità endemica. Dal 1982, anno in cui ha creato il primo nucleo di quella che sarebbe diventata la Scuola “Ascolta il tuo corpo”, aperta in Canada nell’84, ha formato più di 40.000 persone, aiutandole a conoscere meglio se stesse attraverso la loro alimentazione, i disturbi, le malattie, e naturalmente le 5 ferite.
Oggi, la sua è la più grande scuola di crescita personale del Canada francese; si è diffusa in 22 paesi tra cui l’Italia. Lise Bourbeau ha venduto più di 3.000.000 di libri, tradotti in più di 20 lingue

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