“Il profeta” (The Prophet) è una raccolta di poesie di Khalil Gibran pubblicata nel 1923 a New York.
26 sermoni sui grandi temi della vita e della morte e sugli interrogativi che da sempre accompagnano l’esistenza umana: amore, matrimonio, figli, dare, mangiare e bere, lavoro, gioia e dolore, delitto e castigo, leggi, libertà, ragione e passione, conoscenza di sé, amicizia, Bene e Male, piacere, bellezza, religione e morte.
Il dialogo è strutturato a domande e risposte:
per ogni argomento, un personaggio fa una domanda al Profeta, il quale risponde per metafore e analogie. Il tutto si svolge nella città di Orphalese che il Profeta Almustafa, l’Eletto di Dio, sta per lasciare, dopo aver vissuto per ben dodici anni. Prima di abbandonare la città per far ritorno al suo paese di origine, la veggente Almitra gli chiede di omaggiare la popolazione con le sue verità, in modo tale da farne divenire insegnamenti per le generazioni future.
Ecco quindi che partendo dall’Amore, il Profeta, interpellato da vari personaggi che man mano si susseguono, inizia a parlare di una serie di tematiche afferenti la vita e il vivere quotidiano.
Inquadrare Il Profeta in un genere ben preciso è piuttosto difficile. Non è un romanzo, visto che la trama è quasi del tutto assente, non lo si può definire un trattato per la sua brevità e per il particolare linguaggio simbolico utilizzato dall’autore. Il linguaggio è scorrevole ma denso di metafore, un vero e proprio linguaggio profetico.
Sebbene spesso le risposte di Almustafa siano più o meno condivisibili, il merito di questo libro è quello di farci riflettere, lo definirei un vero e proprio motore di pensiero. Magari il genere non piacerà a tutti, ma essendo molto breve (si legge in un paio d’ore) consiglio almeno di provare!
Il successo di Gibran deriva proprio dal suo porsi tra oriente e occidente, tra Beirut, Parigi e New York. Morì a New York il giorno 10 aprile 1931, stroncato dalla cirrosi epatica e dalla tubercolosi; la sua salma fu portata, secondo le sue volontà, in un eremo libanese.
Khalil Gibran è stato un poeta, pittore e aforista libanese naturalizzato statunitense. Di religione cristiano-maronita la sua poesia venne tradotta in oltre 20 lingue, e divenne un mito per i giovani che considerarono le sue opere come breviari mistici.
Il Profeta, pubblicata nel 1923 nelle intenzioni di Gibran doveva essere la prima parte di una trilogia dedicata ai rapporti dell’uomo con se steso, con la natura e con Dio.
La seconda parte, Il Giardino del Profeta, rimase incompiuta e pubblicata postuma. La terza non fu mai scritta. Altre opere che segnaliamo: Sabbia e Onda (Milano 1979), I segreti del cuore (Milano 1982), Gesù figlio dell’uomo (Milano 1987), Il Vagabondo (Milano 1988), La Voce del Maestro (Milano 1989), Le ali spezzate (Roma 1993), Le tempeste (Milano 1991), Il Precursore e il Folle (Milano 1988), Il Pianto e il Sorriso (Milano 1989), Gli Dei della Terra (Milano 1989).