
Continua il ciclo di incontri del percorso formativo “Sulle tracce della legalità” che nasce dalla dalla volontà dell’Ente Comunale di Agerola e l’Istituto comprensivo I.C.S. di Giacomo – E. De Nicola, in collaborazione con Uniscientia, ente di formazione professionale, di fornire ai ragazzi le armi necessarie per combattere qualsiasi forma di bullismo e di cyberbullismo ed educarli alla solidarietà.
Il terzo incontro ha per oggetto il rispetto per l’ambiente in tema con la Giornata dedicata alla Natura
L’ospite atteso è lo psicoterapeuta criminologo Gennaro Imperatore, garante dell’infanzia e dell’adolescenza, preceduto dagli interventi del Dirigente Scolastico Michele Manzi, il Sindaco Luca Mascolo, l’Assesore comunale e Coordinatore Regionale ANCI Giovani Campania Regina Milo e l’Avvocato penalista e vittimologo Felice Forgione.
“Il nostro pianeta è un corpo vivente, – spiega Dirigente Scolastico Michele Manzi – in questo momento sta accadendo una cosa meravigliosa, voi piccoli ci state richiamando alla responsabilità perché vi stiamo privando del diritto alla vita. Ci ricordate che stiamo andando oltre il limite consentito e che ci stiamo comportando da bulli con l’ambiente”.
Sono parole forti quelle del Preside dell’Istituto comprensivo I.C.S. di Giacomo – E. De Nicola, che partendo dal rispetto per l’ambiente si ricollega poi con il discorso del bullismo, ricordando ai ragazzi che per pretendere cura e attenzione per la natura, devono agire allo stesso modo con chi li circonda. “Le tecnologie che abbiamo sono una meravigliosa scoperta che possono aiutarci a salvare il pianeta se usate nel modo giusto. Ci permettono di essere in connessione con il mondo intero ma comportano anche il rischio di compromettere la vita del prossimo, dei vostri compagni”.
Al discorso del Dirigente Scolastico si riallaccia l’Assessore Comunale Regina Milo che ricorda ai ragazzi di porre fiducia negli adulti che li circondano, proprio come in un rapporto di amicizia, “non dovete avere nessun timore di considerarci dei vostri pari”.
“L’attenzione per gli altri parte dalle piccole cose, nessuno è esonerato dal rispetto per il prossimo”
“Un mondo migliore passa attraverso le nostre scelte – continua il Sindaco Luca Mascolo – nessuno dei nostri anziani ricordava disastri come la frana del 1 febbraio, questo dimostra che il clima sta cambiando a causa dei nostri comportamenti. Abbiamo dimenticato che la terra non è un’eredità ma un prestito che dobbiamo consegnare nelle mani delle nuove generazioni migliore di quanto ci sia stata data”.
Il Sindaco di Agerola rimarca il concetto già espresso dai suoi predecessori sottolineando l’importanza di recuperare il rapporto con la natura che “è madre benevola ma, se trattata male sa essere anche maligna”.
A questo punto interviene l’ospite atteso, lo psicoterapeuta criminologo Gennaro Imperatore che invita i ragazzi a scaricare la tensione con un grido liberatorio.
Imperatore ricorda ai presenti di trovarsi nella cassaforte d’Italia, tra quelli che saranno la potenza economica del domani, perché solo le nuove generazioni possono cambiare il futuro del Bel Paese.
“Tutti i bambini del mondo nascono buoni, è la società ad alimentarne l’aggressività e a cambiarli. Spesso e volentieri è il degrado estremo in cui un ragazzo cresce a portarli alla devianza. Perchè nasce il bullismo?” domanda Imperatore alla platea “ Il bullismo è la manifestazione dell’emarginazione dei ragazzi che si mostra sotto forma di aggressività. Ricordate sempre – conclude – che le vostre emozioni sono importanti, non calpestatele e rispettatele.”
“Il cyberbullismo è una forma nuova del classico bullismo – spiega poi l’avvocato Felice Forgione – comporta una dilatazione dei limiti spazio-temporali. Coperti da uno schermo le persone perdono i freni inibitori, portando le situazioni allo stremo.
“Ma come si combatte un bullo?” domandano i ragazzi dalla platea
“Un bullo è una persona come voi ma repressa – spiega allora Imperatore – è un emarginato che puoi aiutare non accettandone le provocazioni ma rivolgendoti ad un adulto. Confidarsi con un insegnante, un genitore e dare loro la possibilità di applicare le metodologie del caso”.
“Sta diventando strano darci la mano – conclude poi il Preside, in seguito all’imbarazzo provato dai ragazzi di fronte ad un piccolo esperimento organizzato da Imperatore, che li ha messi in connessione tra loro – noi dobbiamo ricordarci dell’importanza del contatto. Se siamo capaci di guardare negli occhi il nostro compagno, di entrare in contatto con lui saremo portati anche a rispettarlo e aiutarlo”.
Si conclude così il terzo incontro del progetto “Sulle tracce della legalità”, in cui sono stati trasmessi ai ragazzi i concetti di solidarietà, rispetto e ascolto per tutto ciò che li circonda, sia esso un compagno o l’ambiente in cui vivono.
Maria Salette Porzio